Trump all’attacco di Airbus e Leonardo perde quota in borsa


Trump all’attacco della Ue su aiuti ad Airbus
Neppure il tempo per gioire per i passi in avanti che sembrano fare i colloqui tra Usa e Cina per evitare una guerra commerciale tra i due paesi, che l’amministrazione Trump ha aperto un nuovo fronte di scontro, accusando la Ue di aiutare Airbus attraverso sussidi pubblici, ai danni del concorrente Usa Boeing (in queste settimane sotto i riflettori per i guasti a ripetizione che hanno messo a terra i B737-800).
Aerei ed elicotteri a rischio ritorsione
Come ritorsione, Washington minaccia di imporre dazi su una serie di prodotti importati dall’Europa per un valore di 11 miliardi di dollari. Tra questi anche “elicotteri a uso civile” e “componenti di aerei ed elicotteri” provenienti da Francia, Germania e Gran Bretagna (ossia i paesi dove Airbus produce materialmente i suoi aerei). Solo quando la Ue “metterà fine a questi sussidi lesivi, i dazi americani addizionali imposti potranno essere rimossi” ha spiegato rappresentante commerciale dell’America, Robert Lighthizer.
Ci va di mezzo anche Leonardo
Peccato che in Gran Bretagna operi anche Westland, produttore di elicotteri controllato dal gruppo Leonardo che così perde terreno in borsa. Al momento il titolo oscilla a 10,38 euro, con un calo superiore all’1% rispetto a ieri, quando sono passati di mano circa 1,3 milioni di azioni (contro una media giornaliera negli ultimi 30 giorni di borsa di 3,8 milioni di azioni).
Equita: nuovi dazi rallenterebbero recupero divisione
“E’ ancora presto per trarre delle conclusioni in quanto la versione finale dipenderà dall’esito delle trattative – scrivono in una nota gli analisti di Equita Sim – ma ovviamente l’introduzione di nuovi dazi sugli elicotteri rallenterebbero la ripresa in corso della divisione” elicotteri del gruppo italiano, fatto che gli esperti ritengono “non compensabile dall’eventuale maggior domanda che arriverebbe da Boeing, di cui Leonardo è fornitore”.